Milan-Lazio: quando anche il razzismo è DIVERSO

” L’ unica razza che conosco è quella umana”

Oggi più che mai , parlare di razzismo diventa qualcosa di molto difficile. Viviamo in un epoca ,purtroppo, segnata da divisioni e odio verso il diverso. Albert Einstein ci illumino’ con la citazione in testa facendoci capire che siamo un unica razza senza distinzioni, ma il mio obbiettivo oggi non è parlare di razzismo di per sé ma di come il razzismo sia diverso in base a chi lo concepisce. Per capire di cosa parliamo bisogna fare un breve excursus, è il tredici aprile, siamo alla trentesima partita del campionato di calcio di serie A. A Milano si gioca una partita fondamentale per l’ accesso alla Champions, Milan Lazio, in settimana tra il difensore laziale Francesco Acerbi e il centrocampista del Milan Tiemoue Bakayoko c’ e’ stato uno scambio di battute sui social. Al termine della partita, finita con il successo della squadra rossonera, i centrocampisti Bakayoko e Kessie mostrano con un gesto antisportivo la maglia di Acerbi come fosse un trofeo di guerra. Ecco qui inizia il primo grande problema. Se sarebbe successo a colore di pelle invertito un gesto del genere cosa sarebbe successo? Comunque arriviamo al 24 aprile, giorno della semifinale di Coppa Italia, la Lazio batte il Milan grazie ad un gol di Correa. Ma la situazione principale avviene all’ interno dello stadio dove tifosi laziali offendono Bakayoko facendo cori. Si scatena il putiferio, Leonardo direttore generale milanista dichiara alla Gazzetta dello Sport : «Partiamo da due premesse. Prima: non parlo perché abbiamo perso. La Lazio ha vinto sul campo e ha meritato la finale. Seconda: dopo la vicenda della maglia di Acerbi, noi siamo intervenuti per risolvere il caso, ma abbiamo evitato qualsiasi dichiarazione pubblica per favorire un avvicinamento il più sereno possibile alla Coppa Italia. Quello di Kessie e Bakayoko è stato un grave errore, ma è il solo episodio venuto alla luce di una partita in cui c’è stato molto altro: insulti, provocazioni e rissa finale. Noi non abbiamo denunciato nulla».
Addirittura la Fifa sta indagando su quanto successo. Ecco il punto , la mia domanda è : Perché se una cosa del genere la fa una tifoseria come quella laziale , succede il finimondo e se lo fanno gli altri è tutto normale?

Leonardo come ha giustificato Kessie e Bakayoko ? Dicendo che era tutto goliardia. Anche io essendo laziale non voglio difendere nessuno perché chi sbaglia deve pagare, ma dopo quello fatto da Bakayoko, posso rassicurare il signor Leonardo e i signori della Fifa, che se anche il calciatore fosse stato bianco rosso nero giallo sarebbe stato preso di mira comunque perché ha fatto un gesto offensivo e provocatorio. Dobbiamo smetterla in Italia di differenziare il razzismo .
Perche nessuno parla di razzismo quando gli italiani a casa loro non posso tenere il crocifisso o rispettare le proprie tradizioni? Perché nessuno parla di razzismo quando gli italiani sono costretti a stare in tendopoli a differenza degli stranieri ? Perché fa troppo comodo parlare di razzismo quando sono coinvolte alcune tifoserie o alcune persone. La tifoseria laziale è stanca di essere tacciata come razzismo solo perché fa vendere più giornali. Basta. Forse bisognerebbe ricordare al signor Leonardo i cori dei suoi tifosi contro i napoletani. O le volte che in ogni stadio vengono cantati cori contro i napoletani . Chissà perché tutti hanno chiuso in fretta e furia il caso Koulibaly contro l’ Inter e oggi addirittura si parla di Fifa oggi per la Lazio. È troppo comodo sparare sempre dalla stessa parte. Si vendono molti più giornali. Voglio chiudere con due precisazioni. La prima è che il razzismo va combattuto in ogni sua forma e non solo quando riguarda un gruppo sul quale conviene abbattersi. Il secondo è per il signor Leonardo e tutto il Milan: ” Avete perso e da signori avreste dovuto togliervi il cappello , complimentarvi e tacere. Bakayoko se l è cercata”. E siate convinti che qualunque fosse il colore della sua pelle sarebbe stata la stessa identica cosa . #NOTORACISM

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